I METODI EMPIRICI.

Introduzione. Metodo sperimentale. Metodo dell’inchiesta. Metodo differenziale (o "comparativo"). Metodo dell’osservazione (naturalistica).

 

 

 

Introduzione.

Uno dei problemi-cardine della psicologia è quello del metodo ottimale da impiegare per consentirle di:

- acquisire uno statuto scientifico;

- definire in modo esaustivo il proprio oggetto di studio.

Ora, un metodo – per essere appunto ottimale e attendibile – deve rispettare i seguenti requisiti:

- confermabilità dei dati di osservazione;

- casualità (randomizzazione) del campionamento dei soggetti da sottoporre ad osservazione;

- rappresentatività del campione selezionato rispetto all’universo (cioè alla totalità della popolazione).

I metodi "empirici" possono essere, inoltre, suddivisi in 2 tipi principali:

a sperimentali

b osservativi

 

Metodo sperimentale.

L’idea fondamentale di questa tipologia metodologica, diffusasi dopo il 1935, è quella di modificare delle condizioni e osservare i risultati ottenuti. Il comportamento che viene studiato è definito "variabile dipendente", mentre è detta "variabile indipendente" quella utilizzata per modificarlo.

Dal momento che, in termini di comportamento, gl’individui danno risposte molto diverse gli uni dagli altri, è importante utilizzare almeno 2 gruppi di soggetti, quanto più numerosi possibile: un gruppo ("sperimentale") verrà sottoposto alla modificazione della condizione in esame, mentre l’altro, che non subisce cambiamenti, sarà il "gruppo di controllo".

Per quanto si è detto, il fondamentale principio del metodo sperimentale può essere così formulato: variare la (le) variabile (-i) indipendente (-i) per osservare e valutare le modificazioni della (-e) variabile (-i) dipendente (-i).

Per rendere possibile ciò, occorre altresì poter isolare la variabile indipendente; quando poi il controllo delle variabili parassitarie, che possono influenzare la variabile dipendente, diventa irrealizzabile o eccessivamente costoso, si può ricorrere ai cosiddetti "piani fattoriali" degli esperimenti: questi piani permettono di valutare l’effetto combinato di due o più variabili (chiamate "fattori"), quando sono usate simultaneamente. Inoltre, le situazioni sperimentali predisposte (o prescelte) dal ricercatore si possono ricondurre a 2 tipi fondamentali:

  1. di "laboratorio"
  2. prevedono, in genere, il supporto di una strumentazione:

    1. per la somministrazione degli stimoli che costituiscono la "variabile indipendente";
    2. per la graduazione della loro intensità;
    3. per la registrazione il più possibile fedele ed immediata dei dati di risposta.

  3. "di campo"

prevedono l’intervento del ricercatore e la somministrazione degli stimoli in un ambiente fisico-culturale preesistente alla decisione di eseguire la sperimentazione; tale ambiente presenta caratteristiche globali tali da non essere modificate definitivamente dalla sperimentazione.

 

Metodo dell’inchiesta.

Tale metodo, largamente utilizzato in psicologia sociale, permette di rilevare dati soprattutto circa opinioni, atteggiamenti, valori, ecc.; esso utilizza le tecniche dell’intervista (standardizzata, semi-standardizzata o non standardizzata) o del questionario per la registrazione del comportamento verbale dei soggetti che formano il gruppo-campione della ricerca.

L’inchiesta non analizza gli effetti procurati da stimolazioni sperimentali sull’individuo, ma mira a ricostruire gli ipotetici processi psicologici e/o sociologici svoltisi prima (e, tutt’al più, attivi ancora nei soggetti al momento) dell’indagine. Essa, insomma, rende possibile la formulazione sia di un corretto disegno sperimentale, sia di un piano di sondaggio con finalità non dimostrative, bensì puramente descrittive.

 

Metodo differenziale (o "comparativo").

Anche nel metodo differenziale si ricorre al disegno sperimentale per programmare la ricerca e si effettua un campionamento il più possibile rigoroso e, compatibilmente coi costi, allargato. Le variabili indipendenti sottoposte al controllo, tuttavia, non sono manipolabili da parte del ricercatore (egli non può "isolarle" o "neutralizzarle" con artifici strumentali e/o concettuali-probabilistici): le loro differenziazioni esistono già nella realtà (e, come reali, sono misurabili con scale di livello), e sono quasi sempre sul tipo del sesso, dell’età, dell’intelligenza, o di un’attitudine più specifica.

Ciò spiega come le ricerche eseguite con tale metodo tendano ad approdare alla definizione delle correlazioni esistenti tra due o più variabili (ad es., età e intelligenza…): i risultati ottenuti sono comunque ripetibili e, quindi, controllabili e perfettibili attraverso ulteriori ricerche: ciò, a sua volta, assicura la possibilità della loro standardizzazione per la popolazione che possiede i requisiti basilari dei soggetti del campione studiato.

 

Metodo dell’osservazione (naturalistica).

Questo metodo, utilizzato soprattutto in etologia, si propone l’osservazione, ovvero la registrazione, del comportamento degli individui nel loro "stato" naturale, sia ambientale sia cognitivo-emozionale, attraverso una interferenza minimale del ricercatore nel comportamento dei soggetti sui quali viene condotta la ricerca.

Si possono così cogliere gli eventi in relazione al comportamento (umano, ma anche animale) studiato e a come lo influenzano; inoltre è possibile osservare i fenomeni come accadono sul momento e il loro sviluppo nel tempo.

Le critiche mosse a tale metodo sono varie: alcuni comportamenti non avvengono frequentemente in natura; se l’oggetto di una ricerca sono delle persone, queste tendono ad alterare (anche incosciamente) la propria spontaneità; l’osservazione dei fenomeni in natura non sottostà alla legge causa-effetto, poiché intervengono vari fattori contemporaneamente; gli osservatori possono caldeggiare una determinata ipotesi, col rischio di pre-giudicare le conclusioni.

Di contro, questo metodo presenta dei vantaggi: rappresenta un’enorme fonte d’informazione sui comportamenti spontanei in ambiente naturale, e fornisce materiale per stimolare altre ipotesi, da confermare successivamente con osservazioni controllate.

 

 

 

Introduzione: i modelli

L'apprendimento

Il conflitto

Il metodo sperimentale

Il pensiero

Lo sviluppo affettivo

I metodi psicometrici

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Lo sviluppo cognitivo

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La personalità

Lo sviluppo sociale

I processi sensoriali

Le motivazioni

Le fasi dello sviluppo

La percezione

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